Meta VS SIAE: quale sarà il futuro della musica sui social?

Sono passate settimane dal mancato accordo tra Meta e SIAE.

Le società coinvolte hanno rilasciato dichiarazioni in merito al rinnovo delle licenze della musica italiana, che da qualche settimana manca da Facebook e Instagram, lasciando posto all’avviso “Questa canzone non è al momento disponibile”, detestato dagli utenti ma soprattutto dai creators.

La motivazione principale di questa diatriba sembra proprio essere la non volontà di condividere i dati di riproduzione e di guadagno da parte di Meta.

Le dichiarazioni di Meta e SIAE

Come è iniziato il caso Meta-SIAE?

A SIAE viene chiesto di accettare un’offerta economica inadeguata da parte di Meta, la quale ha abusato di uno squilibrio contrattuale, rifiutandosi di condividere informazioni necessarie per valutare la congruità della proposta: i dati di riproduzione delle singole nazioni. Per la società italiana conoscere i guadagni di Meta è importante per calibrare al meglio l’offerta che stanno proponendo, tuttavia SIAE non riesce a prendere una decisione ponderata, essendo di fronte ad una mancanza di informazioni sugli introiti.

La mancanza di trasparenza rende l’accordo impossibile: infatti, la stessa SIAE ha dichiarato di accettare solamente accordi basati sulle revenue, chiamati revenue share, e sanciti dalla direttiva copyright. Meta non è intenzionata a condividere i propri dati, e questo ha portato la rimozione delle canzoni italiane su tutte le sue piattaforme , creando molti problemi anche alle case discografiche. Le conseguenze? Tutti gli artisti che avevano pianificato una strategia social per il lancio di singoli o album si sono trovati totalmente disorientati.

Inoltre, questa situazione ha silenziato le storie degli utenti di Instagram e Facebook, rendendo inutilizzabili tutte le canzoni precedentemente disponibili sulle piattaforme.

Anche con YouTube SIAE ha dovuto negoziare a lungo per trovare un nuovo accordo, ma per Facebook e Instagram la situazione appare più difficile. Dal lato suo, Meta ha aumentato la cifra richiesta di ben 4 volte rispetto a quanto concordato nel 2022, senza fornire motivazioni valide.

La musica e i contenuti: le difficoltà dei creators

La mancanza di musica sui social media ha portato diverse difficoltà ai creatori di contenuti, che hanno dovuto riadattare molte collaborazioni che prevedevano l’inserimento di basi musicali. È il caso, ad esempio, dei reels in partnership con brand, ma anche di alcuni voiceover.

L’eliminazione delle canzoni, quindi, è un punto dolente per gli artisti, che non trovano più i propri brani sulle piattaforme. Ma anche per gli utenti, che non possono creare contenuti né con le nuove uscite, né con quelle di repertorio.

Gli autori ed editori in Italia ci hanno mandato per cercare di ottenere non qualcosa in più, ma il giusto, la giusta compensazione per il fatto di essere i creators che che poi alla fine danno anche un boost alle piattaforme Meta. Ci stanno supportando tutti quanti, dalle etichette discografiche, agli artisti che decidono di esporsi perché si rendono conto che questa è una battaglia di sistema. Subire un’imposizione del genere e accettarla sarebbe drammatico per l’intera industria musicale. Perché vuol dire che il prezzo del lavoro, del diritto del lavoro, perché il diritto d’autore è un diritto del lavoro delle persone in Italia, a questo punto viene stabilito nella Silicon Valley

Matteo Fedeli, CEO di SIAE.

SIAE ha dichiarato esplicitamente che è difficile trovare un accordo che possa soddisfare entrambe le parti, anche se i lavori proseguono perché si trovi un compromesso. La tutela dei diritti d’autore è fondamentale e costituisce una priorità per SIAE. L’Italia, infatti, è il primo Paese che ha chiesto un chiarimento su questa tematica, sollecitando una reportistica accurata sui dati di riproduzione. Questo rappresenta un ulteriore cambio di atteggiamento da parte delle istituzioni europee nei confronti dei colossi della Silicon Valley, ai quali non è la prima volta che viene richiesta maggiore trasparenza.  

Meta e SIAE: gli ultimi aggiornamenti

In data 21 aprile arrivano gli ultimi aggiornamenti in merito al caso Meta-SIAE da parte del Presidente di SIAE, Salvatore Nastasi:

Sono molto soddisfatto per la decisione dell’AGCM di adottare misure cautelari in merito alla trattativa con Meta. Ringrazio l’AGCM per aver accolto in pieno le nostre ragioni. Fin dal primo giorno siamo stati convinti della bontà della nostra posizione a difesa degli autori ed editori italiani, sempre improntata all’equità e alla trasparenza, così come chiede anche la Direttiva europea. Quanto prima vogliamo tornare a sederci al tavolo della trattativa in maniera paritaria, avendo dal colosso Meta tutte le informazioni necessarie per consentirci di ristabilire un equilibrio nell’intero rapporto commerciale. Nel frattempo ci aspettiamo il ripristino immediato sui social Meta dei contenuti tutelati da SIAE. Oggi si apre una nuova pagina nella storia dei rapporti tra questa grande piattaforma tecnologica e il diritto d’autore nazionale.

Si è dunque arrivati a una svolta: i contenuti musicali potrebbero tornare su Meta. Ad assicurare questa importante notizia è l’antitrust, che si è imposto su Meta per far proseguire la trattativa, affermando che nel caso in cui si arrivi al mancato accordo verrà nominata una figura terza che trovi una soluzione adeguata per entrambe le parti.

Meta e SIAE: la necessità di un accordo 

Ma cosa accadrà ora?

Dopo l’ennesimo confronto, Meta e SIAE sembrano aver trovato una tregua, lasciando spazio ad alcuni contenuti musicali. In questo modo gli artisti e i creator sembra che potrebbero tornare sui social con la musica!

Sappiamo che la potenza dei social media è proprio la condivisione, e grazie ad essa molti artisti possono far conoscere la propria musica. Questa mossa azzardata di Meta ha messo il bastone tra le ruote a molte piccole realtà, che, con tanta difficoltà, hanno ottenuto i loro primi traguardi. Chiaramente, il problema si è esteso successivamente anche a categorie ben più grandi, coinvolgendo cantanti e influencers. In poco tempo si è scatenato un vero e proprio dibattito sui social che vede l’unanime richiesta del ripristino delle canzoni sulle piattaforme. Quanto verranno accolte queste critiche? I creatori e i gli artisti che hanno necessità di condividere contenuti musicali dovranno trovare altre soluzioni o verranno semplicemente ripristinati? Come reagirebbero le case discografiche di fronte ad un eventuale “no” di Meta?

Queste e altre domande rimangono ancora senza risposta. Nel frattempo, non ci resta che seguire la vicenda con attenzione, consapevoli che le scelte che verranno fatte avranno un impatto importante per chiunque si occupi di content creation.

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