Sexual marketing: parlare di sesso è ancora un tabù?

Il sesso vende (dicono), ma non è facile parlare a un pubblico molto vasto.

Quali sono quindi le strategie efficaci di sexual marketing che permettono di superare i tabù e affrontare certi temi, senza cadere nella censura o risultare volgari?

Sexual marketing & advertising

Il mercato del sesso è in forte espansione e i dati ce lo confermano.
Ma come fanno i brand e le aziende a promuovere contenuti a luci rosse?

Le policy dei principali canali di comunicazione, social inclusi, sono severe da questo punto di vista. Sfruttare, quindi, questi mezzi per campagne adv promozionali, a tema sesso, risulta difficile, viste le restrizioni in cui si può incorrere.

C’è il rischio censura, il rischio segnalazione ma esistono comunque strade alternative percorribili (e che funzionano) in grado di riuscire a far emergere anche un settore così delicato.

Pioniera in tal senso è la piattaforma di video-sharing per adulti – Pornhub – che attua precise strategie di branding e marketing.

In particolar modo veicola dei messaggi incisivi che non scadono nel volgare, permettendo quindi una comunicazione a luci rosse accessibile.

Parla di porno, quindi, ma senza parlarne esplicitamente e propone un content marketing per niente scandaloso, così da abbattere ogni tabù.

Un esempio? La campagna Nothing, maliziosa, con doppi sensi, ma per niente eccessiva.

marketing pornhub_smarTalks
Fonte: awario

Questo lo sa bene anche Durex, che ha fatto propria la tecnica dell’edutainment.

L’azienda nota per la produzione di profilattici sfrutta infatti il grande potenziale comunicativo non solo per vendere i propri accessori, ma anche per informare ed educare il pubblico a cui si rivolge.

Lo fa in maniera ironica, senza prendersi troppo sul serio, cercando quindi di alleggerire un tema che in certi casi può risultare scomodo.

Parte del marketing di Durex si compone di contenuti di real time marketing. Il brand gioca molto sull’attualità di certi avvenimenti per delle campagne che fanno sorridere, ma sempre informative.

MySecretCase: coinvolgere ed educare, senza vergogna

MySecretCase si presenta come la community più attiva in Italia per la liberazione sessuale e nasce come il primo shop online italiano dedicato al piacere.

L’azienda fondata da Norma Rossetti ha fatto del marketing il suo grande alleato e utilizza tutti i mezzi possibili per sensibilizzare gli utenti sul tema, facendo anche tanta informazione.

A tal proposito ha lanciato MySecretCase Education. Si tratta di una piattaforma di educazione sessuale creata per approfondire i moduli tematici del vademecum “Standard per l’Educazione Sessuale in Europa”, pubblicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

Founder MySecretCase_smarTalks
Fonte: startupbusiness

L’iniziativa procede di pari passo con una comunicazione social più o meno esplicita, a seconda delle limitazioni che le varie piattaforme prevedono, ma che riscuote molto successo, soprattutto tra i più giovani.

“Il brand nasce nel 2014 con l’obiettivo di normalizzare la sessualità, la scoperta del corpo e soprattutto creare un nuovo immaginario che non fosse il porno” – dichiara la Founder.

Sui profili ufficiali il team parla di diversity e bodypositive e tenta in ogni modo di abbattere dei muri culturali che ruotano attorno alla sfera della sessualità portando avanti un vero progetto di educazione al sesso.

Marketing “piccante”

Il mondo dei sex toys  ha registrato una crescita a livello globale, durante il periodo di pandemia, anche grazie a precise strategie di marketing.

Lelo, un’azienda leader del settore, ha sfruttato il momento del “restiamo a casa”, lanciando la campagna Smart Love.

Lo scopo era proporre uno smart working alternativo! La campagna incentiva il prendersi una pausa per sé stessi, sostituendo il piacere della pausa caffè, con un altro tipo di piacere, consigliando diverse tipologie di prodotto, secondo le varie esigenze.

In ogni caso, anche se il mercato dei sex toys è in espansione, la promozione di questi articoli è ancora difficoltosa da un punto di vista legislativo, ma soprattutto culturale.

Ad esempio, la start-up americana Dame Products produce sex toys con la mission di combattere la “disparità di piacere” tra uomo e donna.

sexual marketing Dame_smarTalks
Fonte: adweek

Nel 2019 ha avviato una causa legale nei confronti della Metropolitan Transportation Authority (MTA) di New York. Il motivo è stato l’aver rifiutato le affissioni pubblicitarie che l’azienda aveva preparato per il lancio dei nuovi prodotti.

Ma c’è di più. MTA aveva già concesso i suoi spazi a pubblicità di sex toys per uomini o profilattici XL ed è quindi subentrata l’aggravante di sessismo.

Dopo 3 anni di battaglie legali, Dame Products, è riuscita finalmente a vincere e a lanciare le sue campagne inclusive e delicate.

campagna censurata di Dame_smarTalks
Fonte: Crain’s New York Business

Un sexual marketing open-minded

Questi esempi evidenziano come, con precise e strutturate tecniche di marketing, sia possibile comunicare anche temi considerati delicati

Parlare di sessualità, online e non, può rivelarsi difficile, da un punto di vista sia legislativo, ma anche e soprattutto culturale.

Aziende e brand di settore lavorano infatti duramente per sensibilizzare gli utenti e il pubblico sul tema attraverso campagne di sexual marketing meno provocatorie e più delicate.

L’obiettivo? Veicolare contenuti considerati “scomodi” per abbattare pregiudizi, informare e normalizzare un qualcosa che fa parte di noi, da sempre.

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