QR Code: dalla nascita dei codici all’uso come strumento di distanziamento sociale

Ti sei mai chiesto come è nato il QR Code?

Il puzzle digitale, costituito da tanti piccoli quadrati bianchi e neri, è diventato uno dei protagonisti della nostra quotidianità. Oggi tendiamo ad associare il QR Code al concetto di Green Pass, ma questo strumento è utilizzato per molti altri scopi. Ci permette infatti di ricevere informazioni di notevole quantità e soprattutto con grande rapidità.

Una volta scannerizzato con il proprio smartphone, si avrà accesso facilmente a diversi contenuti quali siti, foto e video e molto altro, affermandosi come una vera e propria svolta nelle comunicazioni di oggi da parte di aziende e da chiunque voglia utilizzare questa metodologia.

Che cosa è il QR Code?

“Antenati” del QR Code sono i codici a barre, che nel 1974  apparivano per la prima volta su un prodotto, ovvero un pacchetto di gomme da masticare della Wrigley. 

Storia del codice a barre
Gomme da masticare Wrigley, Fonte: SKY TG 24

Passando alla storia dei codici QR, partiamo dal significato di questa parola: QR Code significa quick response code, ovvero codice a risposta veloce e si presenta come un codice a due dimensioni composto da una serie di quadratini neri su sfondo bianco.

Nasce a metà degli anni 90 grazie a Denso Wave, azienda giapponese che lavorava per la Toyota con l’obiettivo di trovare un metodo che permettesse di individuare rapidamente la merce negli stabilimenti della casa automobilistica e soprattutto gestire le scorte e l’organizzazione dei magazzini. Masahiro Hara, ingegnere elettronico dell’azienda aveva sviluppato un codice con una quantità di dati superiore ai codici a barre già esistenti, permettendo così di leggere e ricevere più informazioni.

Così nel 1994 nasce il sistema QR Code, una tecnologia dal facile utilizzo, qualità che ha permesso successivamente l’espansione in molti settori, sia produttivi che inerenti ai servizi. Infatti, nel 1999, l’azienda concesse l’uso del QR Code a chiunque, registrandone il copyright, ma distribuendolo con licenza libera. Questo passaggio fu molto importante perché permise l’utilizzo del codice non solo al settore in cui era stato ideato ma anche a molte altre attività e aziende in forte espansione in quel momento, come il settore della telefonia giapponese.

Questo sistema diventò in poco tempo molto diffuso in Giappone tanto da trovarlo addirittura sui biglietti da visita, oltre che su riviste, cartelloni pubblicitari e volantini e dopo il periodo brillante nipponico, questa importante invenzione arrivò anche in Europa e negli Stati Uniti, diventando di uso quotidiano in poco tempo.

Inizialmente si riscontrò una difficoltà principale dovuta alla mancanza di apparecchi che permettessero la lettura e decodifica dei codici, ma negli anni, grazie agli smartphone, la lettura è risultata essere molto più semplice e alla portata di chiunque.

Per cosa può essere usato un QR Code?

Un QR Code può rimandare a diversi contenuti, come ad esempio:

  • Form da compilare;
  • Wi-Fi;
  • Sito Internet;
  • Numeri di telefono, indirizzi ed e-mail;
  • Foto e Video;
  • Biglietto da visita digitale;
  • Informazioni su prodotti.

Questi codici non hanno una scadenza temporale e possono essere inseriti ovunque: dalle etichette di un prodotto, a manifesti e cartellonistica, fino a opere d’arte. Infatti, è comune trovare dei codici all’interno di mostre e musei che possano essere scansionati con lo smartphone per avere tutti i dettagli sulle opere in esposizione.

QR Code OOH
QR Code presente in una campagna OOH a New York, Fonte: OOHToday

 

Oltre a questi utilizzi, vengono anche inseriti in campagne pubblicitarie per poter rimandare il consumatore, il cliente o semplicemente il passante (se il QR Code dovesse trovarsi esposto su un adv OOH, ad esempio) al sito del brand, dell’azienda o ad un servizio ma anche ai canali social o a qualsiasi altro contenuto rilevante ai fini dell’adv.

Essendo dei codici utilizzabili da chiunque e avendo la possibilità di essere sfruttati in qualsiasi occasione, è possibile trovarli anche ad alcuni eventi con la funzione di badge di riconoscimento all’entrata o come codice per accedere a momenti o spazi creati appositamente.

QR Code: vantaggi VS criticità

I QR Code presentano una serie vantaggi che li rendono versatili e soprattutto utili per la vita di tutti i giorni. Infatti, qualsiasi persona può creare, in maniera totalmente gratuita, un QR Code che potrà collegare al contenuto che desidera. Oltre a questa importante qualità, i codici QR ne possiedono molte altre come, ad esempio, quella di essere il ponte tra mondo offline e il mondo online, supportando quindi una strategia omnicanale e toccando diversi touchpoint. Inoltre, i QR Code possono essere la strategia che raccoglie dati per il CRM e aiuta la brand identity grazie a campagne particolari: il QR code ha il vantaggio di poter essere personalizzato graficamente, trasportando così i colori e la creatività dell’azienda sul codice. Questo riadattamento risulta molto d’impatto e può arrivare al 30% in più di scansione e utilizzo del servizio offerto.

Le criticità riscontrate nell’utilizzo dei QR Code sono da ricondurre al sistema operativo dello smartphone dell’utente, in quanto nel caso di iPhone la possibilità di lettura del codice è garantita, mentre per Android non lo è, proprio perché dipendente dalla versione installata sul dispositivo e quindi in gran parte dai casi è necessaria un’app di terze parti. Oltre a questa problematica, potrebbe scattare l’allarme sicurezza: i QR Code possono essere rischiosi, in quanto non essendo decodificabili ad occhio umano, possono nascondere link che violano la privacy o truffe. La cyber-criminalità è in aumento proprio grazie all’utilizzo di questa tecnologia e quindi è necessario porre particolare attenzione e dotarsi di software specifici che possano bloccare minacce come il phishing, attività con cui i truffatori tentano di rubare dati riservati grazie all’incorporazione di codici nelle mail.  In questo caso, nasce dunque un nuovo termine: qishing, il phishing che utilizza come “amo” il QR Code.

I QR Code e la pandemia

Durante il periodo pandemico, nel dicembre 2020, il National Center for Biotechnology Information degli Stati Uniti ha proposto un’iniziativa per poter aiutare ed informare costantemente i cittadini riguardo la situazione di emergenza. Infatti, la proposta si basava sull’utilizzo di adesivi QR Code posizionati strategicamente nei pronto soccorso, in modo tale che le persone potessero ricevere le informazioni necessarie semplicemente con una scansione. Questa tecnologia è stata anche utilizzata come metodo di tracciamento, scansionando i codici prima di entrare in determinati luoghi, in modo tale da avere i dettagli personali di chiunque accedesse a certe strutture. Altri Paesi, durante l’emergenza, oltre all’utilizzo dei codici QR hanno utilizzato anche il sistema Bluetooth e applicazioni dedicate per poter rafforzare la raccolta di informazioni e per poter aiutare la popolazione.

Green Pass
Fonte: Il Foglio

In Europa, la pandemia ha accelerato l’approccio alla tecnologia anche con l’introduzione del Green Pass, caratterizzato proprio da un QR Code che permetteva, a chiunque lo scansionasse, di ricevere dettagli importanti riguardanti la persona e tipologia di vaccino effettuato. Questa modalità di comunicazione è da considerarsi una scelta ecologica, in quanto, grazie al codice presente sugli smartphone, è stato evidente anche il risparmio di carta.

 

L’utilizzo dei QR Code per il distanziamento sociale

Lo stato di emergenza ha impostato alcune regole fondamentali, tra cui il distanziamento sociale e l’utilizzo dei QR Code è risultata essere una strategia omnicanale adatta per poter permettere alle persone di rispettare le regole vigenti. I codici sono considerati molto utili sia in termini di tempo, in quanto permettono di ricevere velocemente le informazioni necessarie, sia in termini di quantità di informazioni. Infatti, grazie a questi comfort, molte attività hanno iniziato a introdurre i codici nel proprio lavoro: basti pensare ai ristoranti, i quali spesso hanno un menu consultabile digitalmente grazie alla scansione del QR Code. Solitamente questi codici vengono posizionati su un cartellino appoggiato sul tavolo del ristorante oppure stampati direttamente su tovagliette, tovaglioli o altri supporti che permettono di raggiungere il menu con facilità. Questa soluzione è stata adottata da molti ristoranti soprattutto nell’ultimo periodo, dovuto alla pandemia: infatti, l’introduzione di un QR code ha permesso ai ristoratori di non presentare un menu fisico, in quanto poteva essere veicolo di trasmissione del virus, passando da un tavolo all’altro e da un cliente all’altro e di favorire il social distancing.

Il QR Code nel mondo fashion e beauty

L’utilizzo dei QR Code non è solo legato alla situazione pandemica, ma è una strategia che negli ultimi anni si sta diffondendo in molti settori, tra cui il mondo fashion e beauty.

Nel campo del fashion, il QR Code è spesso presente sulle etichette dei capi d’abbigliamento sia per poter avere i dettagli necessari riguardanti al materiale utilizzato nella produzione, sia per avere l’accesso direttamente al sito e visualizzare colori, taglie, disponibilità e possibilità di ordine a casa o ritiro nel negozio stesso.

Fashion's new tech essential: QR codes | Vogue Business
QR Code nel mondo Fashion, Fonte: Vogue Business

Alcune aziende, in collaborazione con i retailer, stanno ideando progetti in cui l’uso dei QR Code diventa fondamentale per accedere a servizi virtuali speciali, come la possibilità di sperimentare direttamente anche la prova virtuale del make-up. Tutto questo è possibile grazie a tecnologie avanzate di realtà virtuale che possono permettere, a chiunque desideri provare un determinato prodotto, la possibilità di vederlo direttamente sul proprio viso, senza entrare in contatto con tester fisici.

Il caso della QR Code Economy in Cina

In Cina è diffuso il concetto di QR Code economy, termine introdotto da uno dei colossi tech più conosciuti al mondo: Tencent.

Infatti, grazie ad un report pubblicato dall’azienda cinese in collaborazione con l’Università Tsinghua si sottolinea l’importanza del codice QR e di come nel periodo di lockdown, molte attività come supermercati, bar, ristoranti e piccole aziende abbiano utilizzato i WeChat QR Code per più di 140 miliardi di volte, registrando una crescita complessiva del 26%.

wechat qr code
WeChat QR Code, Fonte: YouMark

Questi codici QR vengono utilizzati per tracciare le abitudini del cliente e monitorare la diffusione e le vendite dei prodotti ma soprattutto vengono utilizzati quotidianamente dai consumatori durante la propria customer journey per poter ricevere informazioni sui prodotti e pagare contactless attraverso la tecnologia avanzata. I QR Code sono uno strumento adatto alle interazioni senza contatto e quindi ancora più strategici in questo periodo storico.

Oltre a tutto questo, la Cina ha ideato un sistema utile per la salute dei cittadini chiamato Health QR Code, lanciato da Alipay. Il sistema prevede il tracciamento e la raccolta di dati tramite un questionario sanitario che consente di ottenere il permesso di circolazione o indicazioni sui periodi di quarantena da rispettare. Questo avviene grazie ad un’applicazione che incrocia i dati riguardanti i posti frequentati e le informazioni relative alla salute inserite nel questionario.

QR Code: alcuni case studies

Vichy, famoso brand di cosmetici francesi, in collaborazione con JCDecaux, ha realizzato nel 2018 una campagna OOH presso l’aeroporto internazionale di Hong Kong. L’iniziativa prevedeva l’esposizione di alcuni prodotti di skin care del brand su un Digital Interactive Totem. In questo modo, i passeggeri, semplicemente scansionando il QR code, avevano la possibilità di ricevere alcuni campioncini gratuiti dei prodotti e ritirarli direttamente nel negozio di Duty Free vicino al totem.

 

Vichy campaign
La campagna di Vichy a Hong Kong, Fonte: IGPDecaux

 

Un’altra campagna molto particolare è quella di Lactel, azienda specializzata in prodotti lattiero-caseari biologici che nella sua linea Bio and Engage ha introdotto un QR Code sul packaging. Ma cosa appare una volta scansionato il codice? Un video di un agricoltore accoglierà i consumatori che scopriranno le azioni e i segreti per produrre al meglio.

Lactel Bio & Engagé – Engagement N°1 – Plus d’arbres pour respecter la biodiversité – YouTube

Nell’ottobre 2020, in occasione della festa di Halloween, Amazon US ha creato un’esperienza speciale grazie alla realtà aumentata. L’occorrente necessario era molto semplice: una Halloween-themed box di Amazon (fisica o virtuale), uno smartphone o un tablet e un po’ di immaginazione.  Grazie all’applicazione, l’esperienza risulta essere accessibile a tutti: bastava inquadrare il QR code disponibile sulla scatola o nell’immagine presente nell’app per dare vita alla Halloween Pumpkin presente sulla box!

Amazon's augmented reality boxes include a pumpkin that customers can decorate and view in augmented reality.
Halloween-themed box, Fonte: Amazon

 

Dunque, l’utilizzo del QR Code ha permesso ai brand di comunicare tantissime iniziative innovative, mantenendo il distanziamento sociale, in riferimento alla situazione pandemica attuale, e creando spesso delle creatività molto originali.

Il QR Code è considerato anche uno strumento di proximity marketing così come altri strumenti come il GPS, il Wi-Fi, Bluetooth, RFID/NFC, assistenti vocali e AR e quindi importanti tecnologie da non perdere e tenere in considerare in una campagna di marketing.

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