Il Marketing Politico: Trump e Biden. Quale strategia vincerà?

Il mondo attende con il fiato sospeso l’esito del duello tra Trump e Biden. La sera del 3 Novembre il dado sarà tratto. Oggi ci concentriamo su un aspetto sempre poco citato nelle campagne elettorali: le strategie di Marketing dei due candidati. Perché si, nella politica il Marketing è tanto. Ci sono strategie, dati, discorsi scritti da esperti, percentuali, slogan, claims, tone of voice, stylist e fotografi che seguono i protagonisti giorno e notte. L’obiettivo è uno e unico: vincere.

Dal profilo Instagram di @realdonaldtrump

Marketing Politico vs Comunicazione Politica

L’obiettivo del Marketing Politico è far primeggiare un candidato sugli avversari ed usare tutti i mezzi per farlo.
La Comunicazione Politica, invece, ha diverse definizioni ma una delle più esaustive è quella di Michele Sorice, professore di Sociologia della Comunicazione all’Università Luiss Guido Carli.

“La comunicazione politica è l’insieme di tutte le forme di comunicazione attuate dagli attori politici in funzione di determinati obiettivi”.

La campagna elettorale

Tutti gli appassionati di Marketing e Comunicazione Politica in questo momento tengono gli occhi puntati sugli Stati Uniti d’America. Il Grand Old Party propone nuovamente Donald Trump con il suo fedele Mike Pence, mentre il Democratic Party schiera Joe Biden con l’asso nella manica Kamala Harris.

Un focus su Trump

Trump simboleggia l’uomo forte che ha sconfitto il Coronavirus in meno di sette giorni, indirizza tutti i suoi sforzi su due fronti: la lotta al competitor numero uno, la Cina e l’economia interna che a parer suo è cresciuta notevolmente da quando è diventato Presidente. Fa il Commander in Chief dal pugno duro in politica estera, rimprovera il New York Times e i Social Network di tramare contro di lui. Twitta a tutte le ore, riassume i suoi concetti politici tra i 140 e i 280 caratteri. Il claim della campagna elettorale del 2016 “Make America Great Again” suonava bene, sprigionava potenza, forza, appariva deciso, così come lui. Prometteva di riportare gli Stati Uniti allo splendore economico, alla calma sociale, alla sicurezza .

Trump zittisce i giornalisti che fanno domande a lui poco congeniali, attacca l’avversario nei dibattiti pubblici con insulti politici e personali, affila la lama quando racconta le sue verità senza peli sulla lingua e giri di parole. È molto poco politico, niente retorica, solo parole secche e molto chiare. La sua big family composta da biondi, ben vestiti e bellissimi (Melania, Ivanka, Donald Jr, Jared Kushner) si schiera al suo fianco ripetendo quanto a Donald importi dell’America.

Dal profilo Instagram di @RealDonaldTrump

La sua strategia di Marketing passa anche attraverso gli abiti che indossa. Vi siete mai chiesti perché Mr President indossi spesso nelle occasioni importanti una cravatta rossa? Ci sono due ragioni. La prima è che è il colore del Partito Repubblicano. La seconda è strettamente legata alle emozioni che secondo studi scientifici e di neuromarketing il rosso rappresenta. È un colore positivo che esprime forza ed energia, regalando autostima e fiducia a colui che lo indossa. È associato all’ambizione e alla determinazione e indica una certa attitudine alla leadership. Inoltre, è il colore della fisicità, del movimento e dell’azione. Non a caso è il colore che spinge maggiormente i consumatori all’acquisto e, quindi, maggiormente utilizzato nelle pubblicità.

Punti strategici a favore:

  • La chiarezza dei suoi discorsi sia nei contenuti che nel linguaggio;
  • Buona comunicazione;
  • Carisma;
  • Capacità di fare leva e amplificare i suoi nemici virando il tutto a suo favore ( es.“sono vittima delle accuse dei media e social network, ho tutti contro, ma ho l’America quella vera vicino. Vinceremo”);
  • Proclamarsi come uomo nuovo estraneo all’establishment e alla politica delle lobby;
  • Capacità di improvvisazione molto alta.

Biden

Ex VP dell’era Obama, ex Senatore del Delaware ha scelto di apparire come l’uomo moderato e molto democratico in questa campagna elettorale. Joe Biden è quello che promuove l’uso della mascherina anti-virus, che si lascia spostare dalla moglie Jill quando non rispetta la distanza di sicurezza dal suo interlocutore, quello che punta al voto degli over 50, delle donne, degli afroamericani. Nel corso della campagna elettorale si è evoluto: lo abbiamo visto in video-conference su Zoom, riempire di contenuti emozionali il suo profilo Instagram – dalla sua passione per il gelato, ai baci sulla fronte della moglie-. Biden a differenza di Trump che usa Twitter, ha optato per il social network dei reel e delle immagini chiaro esempio di una strategia social che mira ad un target determinato (Io sono giovane, anche se ho 77 e sono su Ig).

Di politica ne ha masticata parecchia, non è certo un novellino, ma un veterano di quell’ establishment che il suo avversario tanto critica. Non ha il carisma imponente di Trump ma nei dibattiti appare dritto, sereno, una forza tranquilla per dirla alla Séguéla. Ha dovuto essere resilente nel corso della sua vita: ha perso una moglie ed un figlio, ha dovuto combattere con un altro figlio ribelle che gli ha procurato non pochi scandali. Sia Biden che Harris mostrano una comunicazione democratica, aperta, per tutti. Parlano di “noi”, “voi”. Contano con l’appoggio di star e celebrities come Barack e Michelle Obama, Tylor Swift, Eva Longoria.

Dal profilo Instagram di @JoeBiden

Biden indossa spesso completi blu che sono anche quelli un veicolo importante di comunicazione: il blu è il colore della stabilità che fa bene al corpo e alla mente. Non a caso è il colore del mare e quello del cielo. L’asso nella manica di Biden? È Kamala Harris, sua candidata alla Vicepresidenza, Senatrice della California, figlia di immigrati che rappresenta al meglio l’american dream a cui ogni americano auspica. Una donna che cammina su tacchi di cinque centrimetri e Converse di ogni colore, indossa skinny pants e blazer lunghi alla Sarah Jessica Parker, simbolo di modernità e vicinanza a tutte le donne d’America. Harris piace ai giovani e ai latini, due parti dell’elettorato che Biden non è riuscito negli anni a conquistare.

AP Photo/Pablo Martinez Monsivais

 

Punti strategici a favore:

  • Evoluzione del candidato da un politico vecchio stampo ad uno moderno 2.0;
  • Conoscenza della macchina presidenziale/amministrativa;
  • Comunicazione democratica ed inclusiva;
  • Carisma resilente e moderato;
  • Kamala Harris come VP;
  • Appoggio di media e celebrities.

 

Per mobilitare uno stato ad essere percepito come ben organizzato, si ha bisogno di una figura senz’altro valida nel rappresentarlo e dei cittadini carichi al cambiamento e al recepire con buon fiuto il volto della rappresentanza.  La strategia e il valore giocano carte importanti pronte a consolidare con quel martedì 4 novembre un presidente valido e rigoroso che aprirà le porte della Casa Bianca in appoggio ai suoi cittadini americani.

 

 

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