Social network e generazioni a confronto

Con la nascita del web 2.0 le forme e le modalità di comunicazione fino a quel momento note sono state stravolte. L’era digitale ha introdotto cambiamenti radicali nella gestione dei rapporti con gli altri e anche nella percezione di sé.

Nel corso dei suoi studi, il sociologo, filosofo e accademico polacco di origini ebraiche Zygmunt Bauman ha rivolto la propria attenzione all’evoluzione della società, concentrandosi in particolare, sul passaggio dalla modernità alla post-modernità.

Migrazione digitale

Con l’introduzione della metafora della liquidità, Bauman ha inteso richiamare le varie forme in cui la materia può presentarsi, ovvero nello stato solido e in quello liquido. Una società solida è quella dove tutto è perfettamente ordinato e costruito, in contrapposizione allo stadio successivo, quello liquido, dove ogni riferimento fisso viene perduto, rimpiazzato da incertezza e instabilità.  Nella post-modernità, infatti, tutto è sfuggevole e niente è per sempre.

Il cambiamento del paradigma ideologico ha portato alla fine del concetto di “comunità”, necessario a far sentire l’individuo parte di un insieme. Venuta dunque a mancare la collettività, le diverse generazioni si sono riorganizzate, cercando nuovi spazi di insediamento, all’interno dei quali riconoscersi non solo come gruppo, ma anche come individuo.

In questi anni si sta infatti assistendo ad un vero e proprio assestamento digitale, dove ogni generazione si è ritagliata un habitat, all’interno del quale poter socializzare. In questo preciso caso, si può sommariamente descrivere il fenomeno come “migrazione digitale”.

I dati del 2021

Il nuovo Digital 2021 April Global Statshot Report, pubblicato dalla collaborazione tra Hootsuite e We Are Social, mostra che nell’ultimo anno più di mezzo miliardo di nuovi utenti si sono uniti alle piattaforme di social media, portando il totale globale a 4,33 miliardi; questo significa che oltre il 55% della popolazione totale del mondo utilizza almeno una piattaforma digitale di comunicazione.

favourite social media platforms - april 2021
Le piattaforme di social media preferite dagli utenti. Dati aggiornati ad aprile 2021. Fonte: Hootsuite

La ricerca “Italiani e Social Media” invece, di Blogmeter, istituto di ricerca social certificato ASSIRM, indaga sui motivi per i quali gli italiani decidono di utilizzare i social. Dal report emerge che Facebook, YouTube e Instagram, sono oggi i social favoriti, mentre WhatsApp resta in cima alla classifica per i servizi di messaggistica.

Uso dei social network in Italia
Le maggiori piattaforme social utilizzate dagli utenti italiani. Fonte: Blogmeter

L’età fa la differenza

Oltre alle preferenze di utilizzo, dato molto importante di cui tener conto è l’età: TikTok è l’app favorita della fascia 15-25 anni, mentre Facebook è diventato ormai il social degli over 45.

Utilizzo social network per fasce di età
Utilizzo dei social network a livello mondiale per fasce di età e generazioni. Fonte: Hootsuite

È chiaro come il social network più grande al mondo è ancora oggi il più popolato, anche se ad essere diversa è la modalità di utilizzo. I primi forum e blog online, creatori di vere e proprie community, hanno avviato tra la fine degli anni ’90 e i primi 2000 un cambiamento nelle dinamiche sociali di interazioni, ma la vera rivoluzione è avvenuta nel 2004, con l’avvento di Facebook, calamita per l’allora fascia più giovane di utenti, quella dei Millennials.

È stimato che oggi, le persone con il maggior numero di account social, fino a 10, facciano parte proprio di questa generazione, insieme alla Gen Z, la quale si è appropriata del social dell’immagine per eccellenza, Instagram, comparso negli Store nel 2010.

social media by age
Fonte: Broad and Search

Già da questo dato si può evincere come, con l’avvento di nuove piattaforme, si siano verificati veri e propri passaggi di massa da un habitat ad un altro: da quando i social media sono entrati a far parte della nostra quotidianità è risultato evidente come, generazioni diverse, abbiano accolto la novità, adattandosi in modi e tempi differenti.

I cosiddetti Baby Boomers, cioè le persone nate tra gli anni ’40 e gli anni ’60, noti anche come “immigrati digitali“, si sono avvicinati al mondo social solamente da adulti e restano infatti oggi i meno interattivi, a differenza invece delle generazioni successive, che utilizzano le piattaforme digitali principalmente per tenersi in contatto con amici e pubblicare contenuti della loro quotidianità.

Cosa è cambiato?

Quando Bauman scrisse “Modernità liquida” nel 2000 mise nero su bianco le previsioni su un futuro prossimo, partendo da un’analisi della società a lui contemporanea, in vista di un orizzonte sempre più vicino. Dopo quasi un ventennio dalla prima formulazione di queste teorie, tutto è cambiato, nel senso che la metafora della liquidità si è ampliata ad ogni fase e momento di vita, tanto da “allagare” ogni ambiente in cui l’uomo post-moderno vive.

Ad oggi, la liquidità è particolarmente riscontrabile nei social network, che hanno reso la comunicazione più che istantanea, ma anche molto più che liquida. Basti pensare ad una delle applicazioni più famose degli ultimi tempi, quale Snapchat, massima espressione del concettodi liquidità. Ideata nel 2011 da alcuni studenti dell’Università di Stanford, permette di pubblicare contenuti multimediali, fotografie e brevi video, visibili per sole 24 ore, tempo successivamente al quale il post scompare.

L’avvento del Covid-19 ha però inevitabilmente scosso gli equilibri e ha conferito ai social network un grande potere,  in quanto, unico strumento per rimanere in contatto con amici e familiari durante il lockdown.

relazioni pandemia
Fonte: Internazionale

Si può quindi facilmente affermare che anche i più incerti hanno per forza di cose ceduto alla massa, diventando così frequentatori del web.

Interessante però come sia mutato l’approccio generale a queste piattaforme: se negli ultimi anni si è infatti parlato molto di spersonalizzazione e perdita di identità, la pandemia, pur avvicinando tutti al digitale, ha spinto a riflettere sui rapporti umani e su quanto la socialità e la condivisione di vita quotidiana reale siano importanti e fondamentali.

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